giovedì 9 aprile 2015

Storia di una ragazza e di un cucciolo di balena


Storia del magico incontro tra una ragazza e un cucciolo di balena che ha perso la mamma




Non è tanto la sequenza degli eventi in sé che fa’ di questo un libro speciale ma piuttosto le atmosfere, le splendide descrizioni del mondo acquatico e della comunicazione tra essere umano e animale.

La distanza da un avvenimento, anche il più incredibile, dona al racconto che se ne fa un’aura di autentica magia.
Siamo in California (America) al largo delle accoglienti acque di Seal Beach, è l’alba quando la giovane Lyanne, come tutte le mattine, si allena nuotando.
Sta per compiere l’ultimo tratto prima di ritornare a casa e concedersi un’abbondante colazione, quando inaspettatamente avverte sotto di sé la presenza di qualcosa di strano, di misterioso.
Abituata a nuotare nell’oceano, non si lascia atterrire, ma non può fare a meno di ignorare le vibrazioni che ha sentito.
Continua a nuotare, ma le è impossibile evitare il senso di elettricità che pervade la superficie dell’acqua.
Si imbatte in un branco di piccole alici che sembrano fuggire da un predatore più grande. Vede altri pesci, poi si insinua in lei il dubbio di essere in compagnia di un ben più pericoloso predatore: uno squalo.
Ma il dubbio si sbriciola nell’improvviso incontro con un cucciolo di balena grigia che ha perso la mamma e che l’ha seguita per oltre mezzo miglio. I due infatti entrano quasi in simbiosi e l’amore per lui diventa un sentimento universale, da estendere alla natura in generale. “Non mi era mai capitato di trovarmi in acqua insieme a un essere così grande.
Nuotai verso di lui. Avevo sentito dire che, a volte, i piccoli di balena grigia si lasciano avvicinare e accarezzare.
Morivo dalla voglia di toccarlo”: questi sono tra i primi pensieri di Lynne durante il suo magico incontro, ed è evidente quanto rispetto provi nei confronti di questa creatura quasi soprannaturale.
Lyanne si senti subito attratta da quell’immensa creatura e cerca un modo di comunicare con lei, capisce anche che non può lasciarla finché la balenina non ritroverà la sua mamma...

Inizia una storia di amicizia autentica: Lyanne sa che il cucciolo non è in grado di nuotare per molte miglia senza il latte materno, è ancora troppo piccolo nonostante le sue ciclopiche dimensioni, e da solo non può sopravvivere.
Con la complicità di un vecchio amico che segue sempre i suoi allenamenti dal molo e di alcune barche di pescatori da lui contattate via radio, viene avvistata la balena e, alla notizia che non è poi così distante, si riaccendono le speranze della nuotatrice.
È una prova di resistenza la sua, non era stata una scelta saggia quella di rimanere in acqua per molto tempo, nuotare verso il largo senza barca d’appoggio e restare in balia dell’oceano esposta alle intemperie e alle creature che l’abitano.
Ma lo sforzo, il freddo, la paura e i pericoli affrontati regalano a Lyanne una delle più belle esperienze della sua vita: la certezza che al di là di ogni linguaggio è possibile comunicare con qualunque essere creato, se si lascia che sia il cuore a parlare.
Tranquilli: la balenina e la sua mamma s'incontrano per merito di Lyanne e...vissero felici e contente!







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