domenica 10 aprile 2016

una favola speciale



ovvero

"UN ANNAFFIATOIO … QUASI MAGICO" 
Non fu proprio uno di quei ritrovamenti che passeranno alla storia ma certo e' che la piccola Greta, nel momento in cui quasi inciampo' in quell’annaffiatoio arrugginito, gli fece fare un volo di parecchi metri, mandandolo a ruzzolare dentro il fossato pieno d’acqua.
“Siamo alle solite: rifiuti sparsi qua e la’, anche nei prati adesso! 
E poi dicono che vogliono costruire un mondo a misura di bambino…” 
E la cosa non sembrerebbe poi tanto strana non fosse che, appena riemerse dall’acqua, l’annaffiatoio emise un flebile “ahi!” che fece restare senza parole la bambina, intenta a rincorrere farfalle.
“Ditemi che sto sognando, qualcuno mi dia un pizzicotto e mi dica che non ho sentito nulla, è solo il frutto della mia immaginazione, vero ?” 
disse tra se’, intimorita.
Pallida in viso e tutta sudata, indietreggio’ di qualche passo. 
Eppure aveva udito bene quel lamento, non vi era alcun dubbio. 
“Che sia magico, l’annaffiatoio? 
La cosa sarebbe oltre modo buffa tanto che se la racconti qualcuno potrebbe ricavarne una notizia da prima pagina” 
le fece eco una vocina simpatica, al di la’ del fosso.
“Ma oggi cos’e', la giornata delle sorprese?  grido' Greta 
“Chi ha parlato ora ?”.
 mi presento: sono Coniglio, il custode del campo di carote, piacere di fare la tua conoscenza”. 
“Pure un coniglio che parla! 
Ma dimmi, ne sai qualcosa del gridolino che e' uscito da quel rottame ?”. 
“Vedi, piccola, nel mondo della fantasia tutto puo' succedere, e mai per caso. Io trascorro tutto il giorno ad osservare il mondo e di cose incredibili ne ho viste tante, in cielo ed in terra. 
Non mi stupirei quindi più di tanto se, da un momento all’altro, da quella ferraglia vedessimo uscire … che ne so … per esempio … il Genio della lampada”. 
Non avesse mai pronunciato quel nome … 
Tutto ad un tratto… puff… una nuvoletta azzurra usci' dall’annaffiatoio ed un personaggio grande e grosso , e pure molto strano, fece la sua apparizione di fronte a Greta ed a Coniglio, increduli e a bocca aperta.
“Acciderbolina ! Sono tutto zuppo e infreddolito ! 
A chi è venuta la brillante idea di scaraventarmi nel fosso ?” 
si lamentò il Genio mentre tentava di scrollarsi l’acqua di dosso. 
“Non è il momento ora di buscarsi un raffreddore, ho troppo lavoro da fare e poi, ad essere sinceri, ho già una certa età e gli acciacchi si fanno sentire, per non parlare poi della mia allergia da fieno…. eeeetcììì 
“Quanto sei brutto!” disse Coniglio, piegandosi in due dalle risate alla vista di Greta con gli occhi spalancati come avesse visto un fantasma e del Genio che sbuffava mentre si liberava le tasche da guizzanti pesciolini.


“Sei bello tu, mangia carote che non sei altro” 
lo apostrofo' furioso il Genio.

“Permetti una domanda: se sei veramente il famoso Genio, che fine ha fatto la famosa lampada ad olio ?” 
domando' sospirando la piccola.
“Non dirmi che sei stato licenziato da Aladino & C., o c’e' dell’altro ?”

“Sono in vacanza, o meglio, in trasferta: anche le menti geniali come la mia necessitano di riposo ogni tanto. 
Pensavo di rilassarmi tra la quiete di questi alberi e, nel frattempo, dedicarmi alla lettura del volume N. 35 del “Manuale del perfetto Genio”, per stare al passo con i tempi, ma forse ho fatto male i miei calcoli. 
Quando si dice la fortuna..." 
Tutto ad un tratto il viso di Greta si illumino', come quando le vengono in mente quelle strane idee che la mamma spesso definisce “incredibilmente pericolose” per il quieto vivere. 
Si avvicinò al Genio e domandò: 
“La storia dei desideri e' sempre valida 
o funziona solo con la lampada magica ? 
Ho letto e riletto quella favola sino ad impararla a memoria: ti sto dando la possibilita' di mettere a frutto i tuoi poteri e in cambio… bhe'… potrei fare in modo che il tuo nome guadagni i primi posti nella hit-parade dei personaggi famosi, ci stai ?”.

Una smorfia sul viso blu del Genio suggeri' che quella proposta non era delle più allettanti ma egli, consapevole che non era nella 
condizione di dettare legge, si affido' ai voleri di quella bambina così decisa.
“Ti avverto che non voglio nulla per me e neppure intendo cambiare il mondo da sola, i grandi non avrebbero abbastanza fantasia per inventarsi un premio per tale evento” 
disse la bimba ridendo, mentre una farfalla le si poso' sul naso. 
“Io desidero un mondo pulito e colorato come solo noi bambini sappiamo immaginare, un mondo in cui nell’acqua limpida i pesci sguazzano felici, il cielo sempre azzurro e le nuvole si rincorrono per giocare. 
Voglio un mondo che sappia voler bene a noi bambini, un mondo che sorride ed e' felice, un mondo di pace e di salute. Puoi fare questo, Genio ?”.

“Ci possiamo provare, piccola” 
e così dicendo la invito' ad esprimere per intero il suo primo desiderio. 
Greta lo fisso' dritto negli occhi e con tutta la dolcezza della quale era capace chiese: 
“Puoi farmi il favore di ricoprire questi prati di tanti 
grandissimi 
fiori colorati ?”


Il Genio, trattenendo il respiro, sbatte' gli occhi per la seconda volta e, all’improvviso, un forte vento si abbatte' sui prati e i boschi, alzando una miriade di rifiuti che andarono a formare, tutti insieme, una insolita montagnola accanto al fiume.


La piccola si portò una mano al mento, pensierosa, alzò gli occhi al cielo e continuò: 
“Ora il terzo ed ultimo desiderio. 
Uhm.. fammi pensare, non vorrei sprecare un’occasione così importante.. 
Ecco, ho trovato !” 
Così dicendo, schioccando le dita, saltellò a pie’ pari davanti al Genio e domandò: 
“Vorrei che tutti i grandi tornassero bambini, cosi’ tutti insieme potremmo giocare e divertirci. 
Hai presente che bello senza i rimproveri della mamma quando non vogliamo mangiare e il papa’ che controlla i compiti la sera ? Puoi, Genio ?”.
Ancora una volta il Genio, a mani giunte, chiuse gli occhi nel tentativo di esaudire il desiderio della piccola amica ma, al contrario dei precedenti, la trasformazione non funziono’: il mondo continuava ad avere tanti papà e tante mamme. 
Sbalordito, l'omone riprovo’ ancora, tentando di concentrarsi al meglio: nulla.
Come se cio' non bastasse, all’improvviso Greta si trovo’ circondata da un pacifico esercito di insetti dei prati, di api e farfalle che, lamentandosi, le dissero: 
“Greta, e' successo il finimondo, non vedi anche tu ? 
Con questi fiori così grandi ed alti le formiche non riescono più ad arrampicarsi lungo lo stelo,

le api non sono più in grado di trasportare il polline cosi' grosso e le farfalle hanno timore di petali così grandi !
Poi c’è stato un forte vento che ci ha scaraventati tutti lontano lontano, ed abbiamo faticato tanto per tornare alle nostre case, che abbiamo ritrovato poi completamente distrutte. 
Che guaio, cosa possiamo fare ora?”.
Solo allora Greta cominciò a capire. 

Il Genio prese la parola e dolcemente le disse: 
“Bambina mia, non possiamo con un semplice gesto sconvolgere la natura delle cose, non credi ? 
Se i fiori non sono alti due metri ci sarà un motivo, sai ? 
La natura ha provveduto affinche' essi siano ognuno al posto giusto per svolgere il proprio compito. 
Anche piccolini sono belli, non trovi ? 
Guarda quelle margheritine che graziose che sono !” 

E riprese dicendo: 
“Non basta un colpo di vento per cancellare il disordine ma devono essere le persone ad avere il buon senso di mantenere puliti i prati e i boschi, non lasciando cartacce e rifiuti ovunque. E poi…
replicò il Genio. 
“I bambini hanno bisogno di mamma e papa', come loro hanno bisogno di voi: altrimenti tutto l’amore che avete nel cuore, tutta la voglia di crescere e di imparare, che fine farebbe? 
Le cose ci sono perche' hanno motivo di esistere: i fiori, i prati, gli insetti, i bambini, le mamme e i papa', ognuno al proprio posto, in assoluta armonia”. 

Anche Coniglio, che aveva assistito in disparte, commento': 
“Ci sono dei sogni che costa fatica realizzarli, non e' così, Genio ? 
Ma una volta diventati realta' … hai presente che soddisfazione ?”. 
E saltellando, saluto' gli amici per tornare al suo campo di carote. 
“Vuol dire che allora faro' di tutto per diventare una persona buona e rispettero' sempre tutto cio' che mi circonda” 
disse Greta e, rivolgendosi al Genio: 
“Senti un po', non e' che ti spiace se mi siedo accanto a te e leggiamo insieme il Manuale N. 35 ? Hai visto mai che imparo qualche trucco del mestiere pure io ! Anche se ho capito la lezione.. io continuo a sognare, sai ?”
E con un sorriso grande cosi' si sedette sotto l’albero accanto al Genio, ed inizio' a leggere le prime righe: 
“Capitolo N. 1 – Come far capire ad Aladino, con le buone maniere, che con Greta e i suoi amici bambini ci si diverte di piu' a fare il Genio …“ .



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