domenica 21 febbraio 2016

i BIGODINI DELLA NONNA!





C’era una volta un albero secolare dove vivevano tanti piccoli abitanti poco silenziosi. Proprio di fronte al grande albero era stato costruito un’enorme palazzo, abitato da altrettanti condomini molto rumorosi. Una notte, la piccola Maria si affacciò alla finestra, infastidita dal verso della Signora Cicala. “Ma insomma! Si può sapere perché non dormi? Canti, parli…io domani devo svegliarmi presto per andare a scuola, ma il tuo continuo cicaleggiare non mi fa chiudere occhio.

D’improvviso, la Signora Cicala, seguita dal signor Grillo, uscirono fuori dalle loro minuscole casette intagliate nelle insenature del grande albero. “Bimbetta! Come osi dire a noi di fare silenzio! Questa è la nostra casa e quello che tu chiami “cicaleggiare”, è il nostro modo di comunicare!" rispose infastidita la Cicala. E continuò:"Vogliamo parlare di quando la tua mamma urla per ore a tuo fratello di fare i compiti?



Oppure di quando cerchi il tuo arricciacapelli e sbraiti in giro per casa chiedendo a tutti se lo hanno preso? E ancora, della tua nonna che tiene alto il volume del televisore perché il suo apparecchio per l’udito non funziona bene? Senza dimenticare le chiassosissime feste e le interminabili riunioni di condominio."Sai che ieri, la signora formica non è riuscita a mettere i suoi formichini a letto per colpa della festicciola che avete fatto fino a tardi?! Anche il povero Maestro Grillo non è riuscito ad ultimare le prove di canto per lo spettacolo che si tiene tutti gli anni sul nostro albero."

D’improvviso tutti i piccoli abitanti dell’albero uscirono fuori dalle loro case: la signora formica, Gimmy lo scoiattolo, la signora Grillo e il signor Topo.



Dopo qualche attimo di incertezza la piccola Maria aprì la bocca, poi la richiuse perché non riusciva ad emettere alcun suono. Poi la riaprì e con un filo di voce rispose: “Scusi Signora Cicala, non avevo idea che questo albero fosse abitato. Credevo ci fosse solo lei che cantava!



Le prometto che abbasseremo la voce e chiederò al mio papà, che amministra questo condominio, di spostare le riunioni in cantina, così non disturberemo più la nanna dei piccoli formichini e non interromperemo più le prove di canto del Signor Grillo. Chiedo scusa a tutti se gli abitanti del palazzo dove vivo sono stati così fastidiosi.”

La signora Cicala abbozzò un sorriso e con aria soddisfatta si girò sulle sue zampette e rientrò in casa. Il maestro Grillo si avvicinò a Giulia, seguito dai piccoli della Signora Formica, incuriositi dalla simpatica bimbetta e le bisbigliò in un orecchio: “Non badare a lei. Conosco Cicala da quando questo albero era piccolo come un bonsai. Ha un gran brutto carattere, ma in fondo è una bonacciona. Vedrai, col tempo diventerete ottime vicine di casa.”

Detto questo, il simpatico dirimpettaio dalle lunghe zampette, fece l’occhiolino alla bambina e ritornò indietro, attraverso il lungo ramo che collegava il grande albero alla finestra di Maria.



Poi si voltò ancora una volta e disse con aria sorniona: “Ah...un’ultima cosa: il tuo arricciacapelli. Io so chi lo prende di nascosto quando non sei in casa."

"Tua nonna! Dice che è meglio dei bigodini!"

La piccola, dopo un attimo di esitazione, si lasciò andare in una fragorosa risata, pensando alla sua esile nonnina intenta ad arricciare i suoi cotonatissimi capelli davanti allo specchio!

"il rispetto...è l'apprezzamneto della diversità dell'altra persona, dei modi in cui lui o lei sono unici." Annie Gottlieb

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