Non ero mai salito su di una barca.
Tutto quel dondolare mi faceva girare la testa.
Me ne stavo zitto zitto in un angolo e nessuno si lamentava della mia presenza. Era stato Gesù a farmi salire!
Portavo ancora due grosse ceste sulla schiena.
Il dondolio aumentò. E quando arrivarono lampi e fulmini cominciai a tremare. Ero terrorizzato.
Il vento, figuratevi se poteva mancare, alzava enormi onde che ricadevano nella barca.
Quì ci lascio la "pelle!" pensavo.
E proprio in quel momento guardai a poppa: Gesù dormiva tranquillo con la testa appoggiata su di un cuscino.
Mi avvicinai e lo toccai col naso gelato, sperando di svegliarlo.
Pietro fu più sbrigativo.
"Maestro siamo perduti. Non t'importa?"
Gesù lo guardò e poi senza dire nulla si alzò in piedi, e parlò al vento e al mare: "Taci, calmati!".
Il mare si placò e il vento corse lontano.
Tutti erano meravigliati e senza parole.
Gesù disse: "Perchè avete paura? Ci sono io. Perchè non avete fiducia?", mentre tutti stavano con la testa bassa.
Credetemi, io c'ero, io ho visto".
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