lunedì 11 maggio 2015

Il gatto non è un cuscino






Miciomicio, il più mingherlino di una cucciolata di quattro gattini di campagna, viene adottato da una famiglia di città, che decide di chiamarlo Samuele. Samuele, pensava miciomicio, non è un nome da gatto!. Accettò tristemente e entrò nella vita di questa nuova famiglia.

Addio campagna, addio erbetta,....finì in un appartamento lindo pulito, dove era sempre sgridato. La signora era insofferente se lui, graffiava le poltrone, se saliva sui divani e quando mangiava i croccantini correvano per tutta la cucina. Il ragazzino, monello, gli faceva un'infinità di dispetti e ......

Un giorno si perse e fu trovato da una signora vecchia e grassa. Era la padrona più buona che avesse mai avuto. Ah che bello il nuovo nome: Mulibù!
 Questa vecchina lo coccolava, gli dava il mangiare giusto, non gli urlava e non lo cacciava fuori dalla porta a calci. Cosa c'è di più bello per un gatto dormire sulle poltrone belle imbottite?
 Finalmente correre sui tetti di notte, miagolare alla luna e fare finta di graffiare qualche cane abbaioso! Io lo vedo già stanco per le troppe corse alla caccia di qualche topo o di qualche piccione, mentre si addormenta bevendo il latte  ad occhi chiusi.
Eh sì, che questa era una vita da vero gatto! E così visse felice e contento.




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